14/07/10

Mondiali 2010: si tirano le somme

Finito il Mondiale, è doveroso trarre alcune conclusioni sul settore arbitrale.
Ovviamente, in modo determinante ha inciso la maledetta giornata del 27 giugno, quella dei due ottavi di finale Germania-Inghilterra e Argentina-Messico.

Dal punto di vista emotivo, è inevitabile essere condizionati dagli eventi di quel giorno nel dare un giudizio sugli arbitraggi del Mondiale. Cercherò di ridurne al massimo l'incidenza.
Ho diviso gli arbitri tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Partiamo da quest'ultimo:

Paradiso:

IRMATOV: il migliore; ha la struttura fisica e il portamento ideali per un arbitro; vederlo correre, sempre elegante e a testa alta, è un piacere per un osservatore arbitrale; detto questo, c'è anche di più oltre all'aspetto formale. Irmatov sa far giocare, sa risparmiare i cartellini e intensificare i provvedimenti quando occorre; mi pare che i giocatori gli diano retta quindi credo abbia personalità; mi ricorda il Bujsaim degli inizi, di cui auguro non sia un mero emulo. Gli assistenti Ilyasov e Kochkarov: perfetti per tutto il torneo, han toppato (rischiando di falsare la gara) l'ultima partita clamorosamente, ma sbandierare ogni 3 giorni (per un assistente serve molta più concentrazione che per un arbitro) è alla lunga deleterio.

NISHIMURA: la sorpresa: le movenze plastiche mi ricordano Lubos Michel, la flemma è invece tutta orientale. Ha la tranquillità che consente di prendere decisioni coraggiose.Non è un fenomeno, ma in un calcio internazionale in cui i giocatori non mettono, più di tanto, in difficoltà l'arbitro con continue proteste e recriminazioni, il giapponese ci sta benissimo. Bene gli assistenti, compreso il saltimbanco Jeong, tanto sgraziato quanto efficace.

BENQUERENCA: il riscatto. Dopo la semifinale di Champions, al di sopra delle sue potenzialità, sue e dei suoi assistenti, ci si attendeva un Mondiale in sordina, disputato solo grazie al fieno messo in cascina nei mesi precedenti. Invece Benquerença ha resettato tutto, è ripartito da zero e ha sempre ben figurato, con la perla del quarto di finale Uruguay-Ghana, partita forse tra le meno facili da dirigere di questo Mondiale. Recuperato anche per l'Europa.

SIMON: tanto mi aveva lasciato perplesso la sua convocazione, nei mesi antecedenti al Mondiale, perchè, diciamocelo, non la avrebbe meritato per quanto mostrato in questo quadriennio (ma il Brasile non può non presentare fischietti a un Mondiale), quanto devo ammettere che la classe non è acqua, e Simon, essendo esperto ed intelligente, ha tirato fuori in questa manifestazione gli ultimi colpi di coda di una carriera che agli inizi pareva sfolgorante. Un gradito amarcord.

BALDASSI: inserisco anche l'argentino nella prima fascia. Devo confessare che l'ultima gara mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, perchè ho visto un Baldassi molto approssimativo, e credo eccessivo nell'espulsione. Resta il fatto che fino a quel momento non aveva sbagliato una fischiata in tutto il torneo, e quindi non lo penalizzo più di tanto.Quindi una conferma della scuola arbitrale argentina, quella che forse, per le particolari difficoltà del loro campionato, è più simile alla nostra.

KASSAI: ammetto di essermi perso, per via di altri impegni, le prime tre gare, che so essere state condotte bene. Sono stato combattuto nell'esprimere un giudizio su di lui. Ho visto la semifinale, in cui non ha commesso errori determinanti, ma mi ha dato una netta impressione: quella di un arbitro costruito, che piace tanto adesso perchè prestante e atleticamente valido,ma che non ha affatto ascendente sui giocatori, che per tutta la partita ignoravano i suoi richiami e le sue spiegazioni. Deve fare ancora molta esperienza, ma il suo ricordo ai Mondiali rimarrà, tutto sommato, positivo.

Purgatorio:

WEBB: prima della finale l'avrei inserito in prima fascia, poi gli ultimi errori hanno pesato sulla mia valutazione.Webb è tutt'altro che un fenomeno, ma impersona l'arbitro moderno, dialogante, alla mano e con grande impatto scenico. In tutte e tre le gare già arbitrate si sono visti errori sparsi qua e là, anche non piccoli, ma agli occhi di un esterno resta sempre l'idea di aver comunque avuto di fronte un arbitro umile e imparziale, che non mi stupirei ammettesse anche di aver sbagliato, se si accorgesse di un errore.Ovvio che la finale assegnatagli è frutto delle avverse fortune di Busacca e Rosetti, e della conferma del declino di De Bleeckere. Altrimenti, l'UEFA (a cui, a conti fatti, probabilmente la finale spettava di diritto) avrebbe puntato sugli altri 3 cavalli. Più fortunato che bravo. Straordinari i suoi assistenti, con Darren Cann che diventa il miglior assistente del Mondiale.

ARCHUNDIA: tanto era sembrato in splendida forma alla Confederations Cup dello scorso anno e al Mondiale per club di quest'anno, quanto invece Archundia si è presentato un pò imbolsito in questa rassegna: non la solita formichina onnipresente e ordinata, ma un signorotto un pò appesantito, che sa di calcio ma che non accompagna le sue decisioni con la credibilità della presenza fisica. Ovvio che Archundia, tecnicamente e quanto a personalità, rimane un top referee, ma affidare a lui la finale (che personalmente avevo pronosticato alla vigilia) anche se non in grande condizione, rischiava di essere un controsenso, e più che altro un premio alla carriera.

DE BLEECKERE: di fronte all'evidenza, anch'io mi piego, e ammetto che il declino del belga è ormai irreversibile. Allo stile asciutto ed essenziale dei primi anni, si sta sostituendo un modo di arbitrare più superficiale e compromissorio: non dico che si sia montato la testa, con le ultime finali, il blog personale, l'incarico di ambasciatore UEFA, ecc., ma è probabile che la mente non sia sgombra come prima. Qui non fa grossissimi danni, ma lo smalto di un tempo non c'è più, e questa volta la colpa non è più, solo, dei suoi assistenti.

STARK: i tedeschi garantiscono, col fischietto e in altri settori, una certa affidabilità. Anche per Stark è così, ma ai livelli della sufficienza, ben lontano dai connazionali illustri degli ultimi anni. Sembra quasi che Stark si accontenti di arbitrare alla sua maniera, diciamo un tanto al chilo, ed invece, molto probabilmente, questo è proprio il suo limite. Certo non è un arbitro, almeno, a cui le gare sfuggono di mano. Stark si conferma sui suoi livelli.

POZO: credo che gli si possa imputare ben poco di negativo, ma lo inserisco in questo "girone" per la sfortuna: l'infortunio in un torneo è qualcosa che abbatterebbe un bue, perchè ti vanifica tutti i sacrifici di una quadriennio. Pozo ha saputo recuperare, ma ormai non poteva ambire ad altro se non alle due comparsate fatte. E' una specie di pena del contrappasso, dopo la fortuna avuta nell'essere diventato titolare, a causa dei guai fisici di Amarilla e del suo assistente.
MAILLET: mi aspettavo che la FIFA considerasse di più il seychellese. E' un arbitro normale, ma che garantisce tenuta e controllo della gara. Le due partite dirette sono filate liscie, e sicuramente Eddy avrà il dente avvelenato, perchè era la sua ultima chance.

RUIZ: dopo la sberla di 4 anni fa, quando rimase al palo con un'unica gara arbitrata, chissà quali emozioni e paure devono aver accompagnato Ruiz questa volta (che, visti i 41 anni, potrebbe non essere l'ultima): molto bene in Grecia-Nigeria, in difficoltà, invece, nella seconda partita Francia-Sudafrica, ma merita la sufficienza.

Inferno:

ROSETTI: prima gara Ghana-Australia molto buona, tra l'altro rivelatasi difficile. Poi il fattaccio: diciamo subito che lui non ha colpe nella mancata rilevazione del fuorigioco, perchè a questi livelli l'arbitro non può mettere l'occhio anche sugli offside.La responsabilità comincia 30 secondi dopo. Convalida del gol, probabilmente è il quarto ufficiale Damon (con cui mai erano usciti) che segnala via auricolare che i messicani gli stanno dicendo di aver visto il fuorigioco nel replay al maxischermo; a Rosetti entra la pulce nell'orecchio, e invece di prendere una decisione al volo (qualsivoglia), imbastisce uno stucchevole suparietto con Ayroldi, che ovviamente non ha visto e che addirittura chiama in causa Calcagno, non fidandosi delle segnalazioni del quarto uomo Damon, e invocando con lo sguardo un ennesimo replay in ritardo dalla regia, che non arriverà mai. Brutta immagine. Il resto della partita, di cui forse si è parlato poco, è stato ugualmente al di sotto delle aspettative: gioco duro tollerato e cartellini risparmiati. Fine un po' ingloriosa di un grande arbitro.

BATRES: leggo che il guatemalteco si sarebbe presentato ai Mondiali ugualmente, nonostante fosse morta alla vigilia la madre. Capisco il comportamento, perchè probabilmente anche la madre avrebbe voluto così. Ma Batres non è stato sereno.In Italia-Nuova Zelanda mi è parso in balia delle onde, in Spagna-Paraguay ha preso sì decisioni coraggiose, ma mostrando poca uniformità in mezzo al campo: era del resto, quest'ultima, una gara assegnatagli solo in virtù dell'assurdo criterio delle Confederazioni, introdotto in questo Mondiale a causa di chissà quale compromesso politico, e poco indicato per delle designazioni di un torneo così importante (allora meglio il sorteggio).

UNDIANO MALLENCO: mi spiace che la scuola arbitrale spagnola si sia così avvitata su sè stessa. Undiano non ha la classe di un Mejuto o di un Medina, ma neanche di un Garcia Aranda (suo padrino in questo Mondiale): assomiglia molto di più ad un Lopez Nieto, con un'inflessibilità che sfocia spesso nell'ottusità. Lo avrei inserito forse nel "girone"precedente, perchè in fondo ha sbagliato solo una gara (anzi un tempo) su 3, ma Undiano diventa il simbolo degli intrecci politici di un Mondiale, dove la potenza della Commissione (capeggiata da spagnoli) può portare in alto anche chi non lo merita.

RODRIGUEZ: è un predicatore nella vita, e probabilmente si sente investito di poteri quasi da "giustiziere". Severa, ma secondo me giusta, l'espulsione di Cahill in Germania-Australia; assolutamente forzata quella, per doppia ammonizionedel cileno contro la Spagna, addirittura dopo la concessione del gol iberico. Esagerato e invadente.

DAMON: penalizzato dall'errore dell'assistente rwandese Ntagungira (non nuovo a queste topiche) nella prima gara, dirige il vero e proprio spareggio Danimarca-Giappone, pur non essendone all'altezza, e questo lo si vede. Teatrale e forzato.

AL GHAMDI: anche per lui una gara diretta bene (Francia-Messico) e l'altra in modo inadeguato (Cile-Svizzera), con la complicità dell'assistente iraniano Kamranifar. Anche Al Ghamdi, come Simon, non meritava di essere al Mondiale, ed è stato scandaloso che sia rimasto a casa l'australiano Breeze per far posto a lui (il saudita è stato il meno "testato" nei tornei preliminari, visto che non si trovavano due assistenti in grado di superare i test atletici). Sommando il tutto,sono portato a pensare che la prima partita, ben diretta, sia stata un'eccezione.

LANNOY: il peggiore degli europei. Una mancanza di personalità evidente, allarmante ed irritante. Questo è il miglior arbitro francese da 2 anni, e il suo capo, Marc Batta, sarà il vice di Collina nella nuova Commissione UEFA: c'è da preoccuparsi.

COULIBALY: mi dispiace per il maliano, che mi è simpatico e credo che sia pure tutt'altro che un brocco. Slovenia-Usa è stata ben diretta fino all'episodio finale del gol, misteriosamente, annullato. Quando poi l'episodio scatena le polemiche, è difficile uscirne, come per Busacca. Ovviamente, fra loro, c'è un abisso. In Africa, purtroppo, ti marchiano a fuoco per episodi simili (vedere Coffi Codjia), e non so se Coulibaly potrà superare il momento no.

HESTER: mi pare che nella sua gara, l'errore più grave sia stata la mancata concessione di un rigore. Se questo èveramente l'unico errore, e la FIFA, nonostante l'assenza di polemiche collaterali, ha deciso di non dare una secondapossibilità al neozelandese, vuol dire che la convocazione di Hester era veramente solo un atto dovuto per garantire la presenza alla Confederazione oceanica. E' già tanto che sia arrivato fin qua.

Il Limbo, dove espia le pene chi è punito senza aver colpe:

LARRIONDA: a differenza di Rosetti, non lo mando all'Inferno, perchè Jorge non ci ha messo del suo: ha fatto tutto ciòche umanamente si poteva fare, e anche il posizionamento in occasione del gol non visto di Lampard, era corretto.La Sorte di è accanita contro di lui, che comunque ha reagito da gran signore, ammettendo l'errore e chiedendo scusa. Leggo che è intenzionato a dare le dimissioni: con 42 anni, non può ambire ad altri Mondiali, e ha già diretto credo 6finali di Copa Libertadores. Forse gli resterebbe la finale di Copa America. Peccato che chiuda così ,veramenteun grandissimo arbitro. Per colpe non sue, ma che è giusto, in una terna, che si espii tutti assieme.

BUSACCA: la partita l'ho vista, tutta, diretta con la consueta concentrazione e precisione. C'è l'episodio del rigore: Busacca fa bene a concederlo e a cacciare il portiere; la moviola rileva il fuorigioco di Suarez, perchè Cavani ha effettivamente toccato il pallone nella traiettoria. L'assistente Arnet non poteva probabilmente vederlo, Busacca poteva vedere (il tocco di Cavani, intendo) e con un consulto al volo con Arnet, annullare, perchè credo che il primo assistente si fosse accorto della posizione aldilà. E' ovviamente un errore, ma in un caso molto particolare, che capita di rado. Sulla decisione di escludere Busacca, e sulle ragioni soltanto politiche alla base, si è già detto: mi auguro che non molli tutto, perchè fra 2 anni c'è un Europeo e fra quattro anni, un altro Mondiale.

Per concludere, credo sia stato un Mondiale in cui le direzioni di gara, nel loro complesso, hanno raggiunto una sufficienza striminzita, con un leggero passo indietro rispetto a Germania 2006, ma comunque molto meglio della sciagurata edizione del 2002 che resta, a mia memoria, la peggiore in assoluto.


21 commenti:

ste85 ha detto...

Sono d'accordo quasi con tutto..(forse sei troppo severo con Undiano) e troppo buono con Larrionda.

Non sono stati commessi molti errori, però sono stati veramente gravi..
E come sempre lascia un po perplessi la paura di utilizzare i cartellini giusti per punire i falli gravi

Assistant referee ha detto...

La tua ultima considerazione è fondata e si basa anche sui dati statistici:

MONDIALI 2002
Cartellini gialli: 273
Cartellini Rossi: 19
Rigori: 14

MONDIALI 2006
Cartellini gialli: 315
Cartellini Rossi: 28
Rigori: 17

MONDIALI 2010
Cartellini Gialli: 261
Cartellini Rossi: 17
Rigori: 15

C'è stato un sostanziale regresso nella volontà di punire i comportamenti scorretti: senza dimenticare che il numero dei rossi nell'edizione attuale è gonfiato anche dalle espulsioni di Klose e Behrami, che si sono rivelate piuttosto esagerate.
Su questa la Commissione FIFA dovrà riflettere.

ste85 ha detto...

Ma anche se fai la media tra ammoniti e partite giocate, penso che venga un dato bassissimo di ammoniti a partita.
Considerando poi che ben 14 gialli sono stati sventolati in una sola partita.

Chefren ha detto...

Interessante analisi, i miei complimenti. Sono ammirato.

Su alcuni punti posso dire la mia:

ho avuto anche io la tua stessa impressione su Hester, e cioè che sia stato convocato solo perché lo si doveva fare, designato per una delle prime gare (Corea S.-Grecia) è stato poi subito accantonato senza guardare alla prestazione, come se si trattasse (lo ripeto) esclusivamente di un'incombenza da togliersi

anche io mi chiedo come mai non si sia puntato su Maillet un po' meglio, guardando il suo curriculum, esce fuori un arbitro di vastissima esperienza... è pur vero che si tratta esclusivamente di partite della realtà africana, ma credo che meritasse qualcosina in più, oltre le due gare dirette, a differenza degli altri due colleghi CAF

riguardo al Ghamdi, una volta convocato è stato titolare perché difficilmente avrebbe potuto fare di nuovo la riserva, dopo Germania 2006. Che ne pensi di Modh Salleh? Secondo te avrebbe fatto meglio? arbitro molto navigato il malese, vicino al ritiro (in effetti gli si sarebbe potuta dare questa chance)

Ricambio generazionale: questo è stato l'ultimo mondiale per molti fischietti FIFA in orbita piani alti: Modh Salleh, Maillet, Batres, Archundia, Baldassi, Larrionda, Simon, De Bleeckere, Rosetti. Bisognerà iniziare ad avere dei giovani importanti. Soprattutto la CONCACAF direi, che ora rimane con Rodriguez (a mio parere non adatto ad un mondiale, eppure se ne è fatti 2 e forse continuerà ad essere scelto) e il giovane Aguilar.
Si sa già qualcosa di possibili nuovi astri nascenti?

Se mi verranno altre riflessioni, le posterò

dinamocbasso ha detto...

niente da dire, commenti perfetti.

anche per me i due asiatici sono stati i migliori.

avrei soltanto messo stark tra i migliori visto che non ha fatto male.

Assistant referee ha detto...

Mohd Salleh ha un grande esperienza (era tra i preselezionati anche per il Mondiale 2006), ma credo abbia dei limiti: tra l'altro, l'assistente a cui era stato abbinato in tutti i tornei fino a Natale assieme al cinese Mu Yuxin, ovvero il thailandese Borikut, è stato incriminato per l'omicidio del suo principale, che non gli consentiva di conciliare hobby e lavoro come avrebbe voluto. Anche questo particolare può avere inciso sulla sua partecipazione effettiva, visto che il sostituto, il singaporese Gek Pheng, non era mai stato testato in nessuno dei tornei del quadriennio.
L'australiano Breeze è un'altra cosa, ma ha pagato il fatto di aver rifiutato la convocazione ad un torneo, per poter sostenere l'esame da avvocato in Australia: questo la Fifa non lo apprezza. Ma il 38enne potrà riprovarci

Sul ricambio generazionale: è molto prematuro parlarne, ma qualcosina s'intravede.
In Uruguay, Roberto Silvera sembra l'erede di Larrionda (molto più di Vazquez, in Sudafrica riserva, ma già virtualmente superato). In Paraguay si assisterà all'eterno duello tra Amarilla e Carlos Torres, e spero finalmente si dia una chance a quest'ultimo.
In Brasile c'è molta incertezza, ma sturato il tappo-Simon che impediva l'emergere di altri pretendenti, in prospettiva il più quotato sembra Seneme. In Argentina, al momento, il più quotato sembra Saul Laverni.
Chance anche per il colombiano Roldan (ma Ruiz può ambire per età al magnifico poker, mai riuscito a nessuno nella storia), e per il venezuelano Soto.

In Africa, scalpitano il sudafricano Daniel Bennett (che ha fatto semifinale in coppa d'Africa) e il figlio d'arte tunisino Bennaceur (il padre fu colui che convalidò di Maradona con la Mano de Dios).

Nella zona Concacaf, usciti Archundia e Batres, Rodriguez resta comunque il migliore del suo paese: altri caraibici su cui puntare potrebbero essere il panamense Moreno (solo omonimo di Byron), già visto all'Olimpiade e l'honduregno Pineda. Aguilar ha una pessima reputazione in America, tant'è che l'ex grande arbitro messicano Ramos Rizo, al momento della convocazione, parlò di lui come il peggior direttore di gare di sempre ai Mondiali.

matteo ha detto...

Carlos Amarilla Demarqui, l'arbitro che passerà alla storia per aver diretto due finali consecutive (per altro la stessa partita) di Coppa America...Ed è un arbitro normalissimo, niente di trascendentale. Carlos Torres però a me non piace proprio, ma sono di gusti difficili, lo so.

Assistant referee ha detto...

A me non dispiace totalmente, anche se è da un pò che non lo rivedo, e non so a che punto sia ora.
I paraguayani, finchè ci sarà Carlos Alarcòn a capo della Commissione arbitrale Conmebol (e componente della commissione arbitrale FIFA) saranno comunque ben rappresentati, aldilà dei loro meriti effettivi: come hai detto tu, abbastanza sorprendente la doppia finale in Copa America per il pingue Amarilla (Alarcòn ha provato fino all'ultimo anche a ripescarlo per il Mondiale, dove è rimasto fuori per colpa del suo primo assistente, ma le regole della Fifa erano ferree).

matteo ha detto...

un po' come Codesal che è riuscito a portare il doppio messicano per ben due edizioni consecutive dei Mondiali...

Chefren ha detto...

Ma Marrufo, che è giovane, è proprio così scarso?
Era preselezionato per questi mondiali: ai prossimi potrebbe esserci!

Assistant referee ha detto...

Potrebbe, però su Marrufo segnalo solo un particolare: è l'ennesimo figlio d'arte (il padre fu in Copa America negli anni Novanta), e questo mi lascia pensare che la sua preselezione per questi Mondiali (avvenuta nel 2007, nello stesso anno in cui ha conquistato la qualifica da internazionale, vero record) sia legata a meriti non completamente suoi.
Per lo meno, è da rivedere

ste85 ha detto...

Ma il Nord America non ha grandissimi campionati di calcio (escluso il Messico) e quindi è anche difficile scovare talenti.
Ad esempio penso che il campionato africano sia più difficile come clima e ambiente.

Arbitri degli Stati Uniti o del Canada esistono?

Assistant referee ha detto...

Insomma, la Major League statunitense non è un campionato da buttare. Assieme a Marrufo, il top referee USA è attuamente Terry Vaughn, di cui ricordo la direzione in un'amichevole dell'Italia in tourneè in America, ed appare abbastanza lontano dai canoni a cui siamo abituati.
Il Canada, dal punto di vista arbitrale, è tuttora in coma, e si spera che magari l'assistente Vergara (peraltro, di origine cilena) una volta appesa la bandierina al chiodo (sembra già quest'anno), possa contribuire con le sue conoscenze (non solo teoriche) all'emergere di qualche talento

ste85 ha detto...

Non dico sia da buttare, però non è cosi superiore a un campionato Africano tipo quello tunisino o dell'egitto.

Però l'unico campionato veramente difficile penso sia quello Messicano..

Assistant referee ha detto...

Può essere.
In ottica FIFA, sarà interessante vedere su chi punteranno per il Mondiale per club di dicembre (se cioè dare una rivincita agli arbitri bistrattati in Sudafrica o puntare già su dei volti nuovi) e poi, normalmente, nella primavera prossima ci sarà un raduno in ciascuna Confederazione in cui verranno testati i giovani più promettenti da inserire in un'ipotetica lista di preselezionati (nel 2007, per la cronaca, c'era anche il nostro Paparesta, e sembra di parlare di altre ere geologiche)

ste85 ha detto...

Paparesta.. che fine ha fatto ora??.
Per me è stato uno dei migliori arbitri degli ultimi anni..

Assistant referee ha detto...

Dopo che l'AIA lo aveva dismesso dai ruoli nel 2008, e dopo che il barese aveva perso tutti i ricorsi contro questa decisione (ma mi pare si sia ancora in attesa di una decisione della giustizia amministrativa, oramai ininfluente), ha deciso poche settimane fa di dimettersi dall'Associazione.
Dal punto di vista della giustizia disciplinare Paparesta ha "patteggiato" due mesi di inibizione.
Dal punto di vista della giustizia penale la sua posizione è stata archiviata.
Attualmente è Assessore nella Giunta Comunale di Bari.

Resta un grandissimo arbitro sul piano tecnico, ma che ha avuto delle leggerezze gravi sul piano comportamentale: se Paparesta non avesse avuto quello che ha avuto, credo che Rosetti avrebbe avuto un rivale assai ostico nella lotta per accaparrarsi questo Mondiale

emiro1965 ha detto...

si, non l'avrebbe proprio visto il mondiale. Paparesta era bravissimo e lo avrebbe surclassato

ste85 ha detto...

Paparesta sul piano tecnico si sarebbe mangiato Rosetti, ma anche Rizzoli..

Certo anche lui ha commesso i suoi errori però aveva un modo di arbitrare da 10.

Enrico 94 ha detto...

Assolutamente in disaccordo con il commento riguardo l'arbitro del Mali Coudibaly . . . OTTIMO arbitro, ingiustamente mandato a casa dopo una eccellente prestazione nella sua unica gara, nonchè la piu bella del Mondiale a mio giudizio. Queste cose le prendete poco in considerazione? provate a riguardarvi la sua partita, grazie.

Assistant referee ha detto...

In effetti ero indeciso tra "Purgatorio" e "Inferno": la prestazione è stata all'altezza fino alla discussa, e misteriosa, decisione finale di annullare il gol statunitense, in assenza di contatti particolari in area. Questo appare come un danno grave procurato agli USA, anche se dalla sua posizione Coulibaly sarà stato tratto in inganno da qualche caduta platealizzata (non voglio pensare al fallo di confusione premeditato). L'errore è, nei fatti, grave per le sue conseguenze, anche se l'unico della partita. Anche a me Coulibaly, peraltro, non dispiace come arbitro