02/08/10

FOCUS ON: Martin Hansson si racconta


Dopo aver apprezzato lo scorso anno "Kill the referee", in cui venivano raccontati da vicino gli stati d'animo di alcuni arbitri selezionati per l'Europeo 2008 (Busacca, Rosetti, Frojdfeldt, Mejuto Gonzalez e Webb), con retroscena inediti e divertenti, è di questi giorni il documentario "Rattskiparen - The referee-", con cui la TV svedese ha voluto raccontare i recenti mesi di attività del loro miglior arbitro, Martin Hansson.

Il filmato dura una mezz'ora ed è godibile (sottotitoli in inglese): Hansson si racconta a partire dalla convocazione alla Confederations Cup 2009 fino alla vigilia del Mondiale 2010 (pur non sapendo che sarebbe stato relegato al ruolo di riserva).

Interessante notare come non è così vero lo stereotipo per cui all'estero a nessuno interessa degli arbitri: Hansson, ben prima di Francia-Irlanda, era oggetto di cori di tifosi, di minacce e di persecuzioni da parte dei giornalisti. Il tutto avveniva e avviene in uno dei paesi più civili al mondo come la Svezia.
Non sapevo, inoltre, che Hansson sia stato per ben 2 volte sul punto di ritirarsi dall'attività: oltre alla fase successiva allo spareggio Francia-Irlanda, anche nel corso del 2008, definito il suo anno peggiore, lo stress e il lavoro stavano avendo la meglio su di lui: poi divenne arbitro professionista
Il link per vedere il documentario è qui: http://vimeo.com/13425028

5 commenti:

Chefren ha detto...

Ho visto il documentario, veramente interessante. Dopo Francia-Irlanda aveva veramente perso ogni speranza di andare ai mondiali, e quindi probabilmente anche se poi ha appreso di dover svolgere solo funzioni da quarto ufficiale, sarà stato contento lo stesso.
Il suo obiettivo è di dirigere stabilmente in Champions ogni anno, e mi pare che ci sia sempre riuscito.
Adesso vediamo con l'inizio vero e proprio delle coppe europee, quale sarà il trattamento a lui riservato.

Assistant referee ha detto...

Certo che questo documentario, molto bello, non è comunque il migliore spot per chi deve cominciare l'attività: la sensazione che ho avuto è quella di uno stress veramente pesante a cui ogni arbitro di livello è sottoposto, anche se nella tranquillisima Svezia.

Chefren ha detto...

Però magari serve a far capire alle persone che etichettano Hansson per il tocco di mani di Henry, tutto quello che c'è dietro.
La vita di un uomo come tutti gli altri, sconvolta dagli eventi.
Certo, si tratta pur sempre di un arbitro di alto rango internazionale, a cui non mancherà di sicuro nulla per continuare a vivere, ma il lato umano secondo me viene messo bene in luce in questo documentario.

Assistant referee ha detto...

Mi stupisce anche quanto Hansson riferisce sul colloquio con il suo osservatore dopo Francia-Irlanda: dice che è entrato un quarto d'ora dopo la partita e che gli aveva detto che erano stati perfetti, tranne che per quell'episodio, che aveva provocato il gol: quindi mi pare che gli osservatori siano in contatto con qualcuno che guarda la moviola e su questo valutino, perchè a velocità normale non credo che dalla tribuna si potesse cogliere con certezza la volontarietà del gesto di Henry

emiro1965 ha detto...

Mi è piaciuto molto questo film. Ne esce un uomo che ha commesso un errore ma che ha la coscenza ok. Direi un uomo con i piedi a terra che vive in una terra dove lealtà e rispetto vengono prima di tutto. Forza Martin, rialzati e ricomincia a correre. Per me sei meglio di prima
(solo le musiche sono terrificanti)