28/08/10

REWIND: rivediamo le gare della settimana

Un veloce sguardo sulle principali partite degli ultimi 7 giorni, non ancora commentate sul blog.

Niente da segnalare (almeno stando agli highlights) sulle prestazioni di Rizzoli in Siviglia-Braga (spareggi di Champions) e Tagliavento in Fenerbahce-Paok Salonicco (spareggi Europa League).
Pochi, direi inesistenti, anche gli spunti tratti da Maribor-Palermo (arbitro il russo Sukhina) e Juventus-Sturm Graz (arbitro lo scozzese Collum, che ero ansioso di vedere all'opera, ma la prestazione è stata ingiudicabile, se non forse relativamente alla grande condizione atletica).
Per il resto:

ELFSBORG-NAPOLI (spareggi Europa League), arbitro: Ennjimi (Fra).
Direi senza problemi la prestazione del francese di origine maghrebina, se non fosse per lo svarione in cui è incappato il suo primo assistente, Frederic Cano, già in predicato di partecipare ai Mondiali 2010 con Lannoy (prese parte all'Olimpiade 2008, in preparazione): l'aver bloccato l'azione d'attacco di Cavani (min. 4:15) è un errore da matita blu, dovuto credo a deconcentrazione.

LILLE-VASLUI (spareggi Europa League), arbitro Hagen (Nor). Ancora più clamorosa la topica commessa dalla terna norvegese in Francia. L'assistente n. 1 Wiken (incredibile dover rimpiangere il connazionale Nebben) non si avvede del nettissimo fuorigioco di rientro dell'attaccante del Lille, e neanche l'arbitro batte ciglio (qui forse si poteva collaborare): quindi rigore ed espulsione. Wiken era fuori posizione di metri. Errori che sotto la gestione Collina non dovrebbero passare più inosservati. Tra l'altro i norvegesi cascano male, perchè patron del Vaslui è il rumeno Adrian Porumboiu, ex arbitro internazionale e molto ascoltato dai suoi vertici nazionali: credo che scatterà il dossier per la UEFA.

TOTTENHAM-YOUNG BOYS (spareggi Champions L.), arbitro Duhamel (Fra). Lontano dalla miglior forma il 42enne francese, che in virtù di calcoli e precedenti era stato ipotizzato anche come arbitro della Supercoppa Europea. Entrambi gli episodi contestati si riferiscono a tocchi con la mano: se sulla prima situazione (min 1:25) si può discutere (Jemal sbatte con il gomito contro il pallone arrivatogli addosso e sbattuto tra l'altro anche sul corpo), è netto l'errore subito successivo, quando Duhamel non vede che Defoe stoppa il pallone con il braccio prima di andare in rete: qui non c'entrano gli arbitri addizionali, ma la colpa è solo dell'arbitro centrale. Giusto il rigore nel finale, per atterramento di Bale, con seconda ammonizione di Lulic (anche se credo fosse dovuto il rosso diretto)

2 commenti:

Chefren ha detto...

È vero, era il primo assistente. Io ho scritto il secondo basandomi sull'inquadratura, invece in quello stadio le telecamere sono dalla parte opposta rispetto alle panchine.
Comunque resta qualcosa di abbastanza grave, da un assistente a quanto pare esperto, come hai scritto tu.
Spero che il lavoro di Collina ma più in generale dell'UEFA sia tanto su questo, gli errori macroscopici non si dovrebbero vedere.

Ora ho visto l'errore della partita del Vaslui e sono ancora più basito! Ma come si può? Praticamente è rimasto sempre oltre la linea dei difensori e l'assistente non ha battuto ciglio... paradossale, come si va a vedere una cosa del genere in campo europeo?

Assistant referee ha detto...

Può capitare non mantenendo l'allineamento: è ovvio che da parte di un assistente internazionale, per di più in un'azione di rientro (quindi non velocissima), l'errore credo sia poco perdonabile.
Rune Pedersen, che è il capo da anni del settore arbitrale norvegese, dovrebbe riflettere: dopo le magagne di Ovrebo e dell'assistente Nebben, gli errori dell'altro assistente Randen agli Europei 2008 (il gol annullato a Toni in Italia-Romania), il fatto che l'assistente Raestad era stato selezionato per quegli europei e poi fallì i test atletici (sostituito proprio da Randen), le guasconate del guardalinee Borgan: sommando tutto questo, ce n'è per trarre qualche conclusione, e considerando che alla fine di questa stagione Terje Hauge smette, non sarebbe male un ricambio anche ai vertici dirigenziali in Norvegia