22/02/12

QUATTRO CHIACCHERE CON ... LUCA MARELLI



Ho "conosciuto" Luca Marelli il 5 Dicembre 2005 giorno del suo esordio in serie A, la gara era Lazio-Siena e vidi la partita in diretta tv. Discutendo con un amico collega dissi "Bravo Marelli, ottimo arbitro". E cosi in effetti molti si ricordano di Luca Marelli come un ottimo arbitro, dismesso dalla CAN il 1 Luglio 2009 sotto la guida di Pierluigi Collina per "normale avvicendamento". Ora Luca non fa più parte dell'AIA ma è sempre vicino al mondo dei fischietti con qualche intervento in qualche blog nazionale che si occupa di arbitraggio. Ho voluto porgli qualche domanda e lui con la sua solita simpatia e cordialità ha risposto senza batter ciglio.


1 Luca ormai sono passati 7 mesi dalle tue dimissioni dall'AIA. C'è un leggero pentimento nella tua scelta e cosa ti manca di più dell'Associazione Italiana Arbitri?

Prima di tutto saluto tutti coloro che leggono e partecipano attivamente al blog.
Purtroppo non posso essere molto preciso sui motivi che mi hanno portato alle dimissioni dall’AIA. Ciò che desidero sottolineare è che la restituzione della tessera è stata una scelta necessaria e che i motivi sottesi sono da ricercare in rapporti molto tesi con la dirigenza attuale oltre che con alcuni esponenti nominati dall’ufficio di presidenza dell’AIA.
In sostanza non c’è alcun pentimento in relazione alla scelta di abbandonare l’AIA ma semplicemente il rimpianto di non aver potuto continuare ad essere utile a causa di insanabili contrasti personali all’interno dell’Associazione.
Immagino che qualcuno si chiederà: allora non escludi di rientrare come hanno già fatto in precedenza colleghi ben più illustri? La risposta è semplice: no, non lo escludo affatto anzi spero che, nei prossimi anni, si presentino i presupposti per rientrare nell’Associazione senza il timore di essere oggetto di inutili polemiche.
Non è un caso, in questo senso, che le mie partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici (tra cui interventi saltuari con una radio canadese) siano sempre improntati ad un totale e consapevole rispetto dei colleghi. Coloro che hanno ascoltato i miei interventi sanno bene che l’obiettivo che mi sono posto non è quello di condannare un errore ma quello di spiegare le dianmiche che hanno portato ad una valutazione errata. Ciò perché ritengo fondamentale evitare la caccia all’errore e tentare (nel mio piccolo) di inserire nei dibattiti un metodo alternativo di valutazione per far comprendere a coloro che seguono il calcio che gli arbitri e gli assistenti sbagliano per motivi che sono legati a dinamiche particolari.

2 Pensi che le istituzioni abbiano fatto poco per tenere Luca Marelli all'interno dell'AIA?

Se per istituzioni intendi i vertici attuali dell’AIA ti rispondo che non solo hanno fatto poco ma non hanno fatto proprio nulla.
Un solo dato per spiegare questa valutazione. Il Presidente dell’AIA, all’indomani della chiusura della stagione 2008 / 2009, chiamò tutti gli arbitri dismessi alla fine della stagione (dimissionari compresi) per valutare eventuali incarichi. Lo scrivente fu l’unico a non essere stato contattato alla fine di quella stagione (la notizia dell’avvicendamento mi venne comunicata da Collina via sms…). Non nascondo che accettai il ruolo in organico CRA con molta diffidenza, non per mancanza di fiducia nel presidente nominato ma per mancanza di fiducia verso me stesso, nel senso che nutrivo molti dubbi sulle reali motivazioni che avrebbero potuto accompagnarmi nella nuova veste dirigenziale. Ciò, fondamentalmente, a causa di quanto accaduto alla fine della stagione precedente (per la cronaca: durante il raduno precampionato del CRA Lombardo un OT della CAN e un componente del C.N. si scusarono con il sottoscritto per quanto accaduto). Con mia grande gioia mi accorsi subito che il ruolo mi piaceva ed ho affrontato il breve periodo di permanenza al CRA con il massimo impegno possibile, fino al momento del deferimento e della rimozione dall’incarico. Su questo argomento potrei comporre un romanzo tanto è assurda la vicenda (con tanto di testimone oculare che negò, ufficialmente, l’evento di cui venni accusato) ma credo che andremmo fuori argomento e, soprattutto, rischierei di annoiare terribilmente i lettori.
Dopo le dimissioni sono stato contattato da alcuni personaggi “storici” dell’AIA ma, ancora una volta, da nessun soggetto dell’attuale dirigenza. Dimostrazione ulteriore, se ve ne fosse bisogno, del fatto che l’AIA attuale non aveva alcun interesse a mantenermi in organico. Pazienza, vedremo cosa offrirà il futuro.

3 Campionato avvincente...oltre ai media ci si mettono anche gli allenatori a lamentarsi di torti subiti da parte degli arbitri. Cosa pensi di allenatori come Conte e Mazzarri che invece di preoccuparsi delle proprie squadre parlano più degli arbitri e dei loro errori?

Non è una novità, purtroppo, che gli allenatori non commentino gli episodi (leggasi errori) a proprio favore per poi scagliarsi contro la categoria in caso di penalizzazione delle loro squadre. Purtroppo è un fenomeno che non troverà mai una soluzione dato che attaccare arbitri ed assistenti è fin troppo facile, trovando terreno fertile nei quotidiani sportivi (che debbono trovare “notizie” per vendere una copia in più), nelle trasmissioni televisive (che debbono “inventarsi” argomenti per dibattere quasi quotidianamente) e (purtroppo) negli appassionati che tendono ad assorbire ogni informazione ricevuta come “oro colato”.
Il problema, fondamentalmente, è che il calcio è un gioco di tecnica e di episodi. E se, da una parte, coloro che si intendono di tecnica calcistica (intesa come schemi, preparazione, fondamentali dei singoli ecc.) sono veramente pochi, al contrario tutti sono in grado di accusare dei soggetti (arbitri ed assistenti) che definisco come “uomini fischianti, ascoltanti e non parlanti”. Purtroppo bisogna sottolineare con amarezza il fatto che, ancor oggi, gli associati (in generale) sono tenuto ad un anacronistico silenzio, con limitazioni che (ultimamente) sono diventate vieppiù ridicole, con decine di colleghi costretti a chiudere profili pubblici sui social network per il timore di incorrere in sanzioni disciplinari da parte dell’AIA.
Io ritengo che, nel caso in cui gli arbitri potessero spiegare le proprie ragioni e difendersi nell’immediatezza (senza dover sperare nell’intervento dell’onnipresente Nicchi), gli attacchi di allenatori ed addetti ai lavori (o pseudo tali) diminuirebbero drasticamente. Lo dico anche per esperienza. E’ facile attaccare una persona “assente” od impossibilitata a rispondere, più difficile diventa criticare con il soggetto di fronte. Non è un caso che, durante gli incontri annuali tra dirigenti, capitani ed arbitri a cui ho partecipato, le presenze effettive di coloro che la domenica criticano si potevano contare sulle dita di una mano.
La verità è che gli arbitri, fin quando non avranno una maggiore libertà, saranno sempre i capri espiatori di alcuni (non tutti, per la verità) addetti ai lavori. Il problema, in sostanza, è che (nonostante l’apertura dell’Associazione fosse uno dei punti programmatici della campagna elettorale di Nicchi) manca completamente il coraggio di “aggiornarsi” al mondo reale da parte di una certa dirigenza.

4 Come valuti fino a questo momento il campionato degli arbitri CAN A?

Eccellente. Le polemiche fanno parte integrante del calcio italiano attuale e spesso si individuano errori che non sono nemmeno tali. Continuo a ritenere che la divisione della CAN sia stata una colossale sciocchezza ed ancor oggi non comprendo quale sia stata la reale motivazione di una scelta del genere.
Abbiamo alcuni elementi che si stanno confermando ad altissimo livello, altri che si stanno rigenerando dopo periodi opachi più o meno lunghi (penso a De Marco in primis, finora protagonista di un’eccellente stagione). Purtroppo questa assurda divisione ha, al contrario, condizionato e penalizzato molto alcuni colleghi che hanno trovato difficoltà enormi: penso innanzitutto ad un talento (forse un po’ sopravvalutato) come Peruzzo che, ritrovatosi alla CAN A, ha dimostrato che avrebbe avuto bisogno di esperienza ulteriore alternando il suo utilizzo tra A e B per una crescita progressiva. Così come reputo completamente sbagliato aver precluso la serie A (a parte qualche contentino di fine stagione) ad arbitri che avrebbero potuto dare un notevole contributo (sebbene con numeri inferiori ai top italiani): penso ad eccellenti ddg quali Ciampi, Tommasi e (a mio parere, in misura minore) Pinzani, tutti “ragazzi” che esprimono un eccellente livello tecnico in Serie B ma che non potranno ambire a promozioni nella massima serie cedendo il passo ad altri arbitri più giovani ma che non offrono le medesime garanzie dei citati.

5 Quest'anno nessun arbitro è stato inserito nelle liste internazionali, eppure Collina due anni fa puntava molto su Gervasoni e Russo poi sappiamo come è andata. Come mai secondo te?

Non è una sorpresa che non ci siano stati avvicendamenti a livello europeo. E’ stata ventilata, per qualche tempo, una riflessione sul ruolo internazionale di De Marco e Bergonzi. A mio parere è stato corretto non procedere a modifiche dell’organico degli internazionali, dato che non vedo arbitri di valore superiore ai due liguri.
E’ vero, Collina puntava molto su Gervasoni e Russo, tanto che era noto nell’ambiente che (in caso di conferma del designatore) sarebbero stati loro i nuovi internazionali italiani. Cambiato il designatore è cambiato anche l’orizzonte. In questo caso, però, non posso negare che la differente valutazione di Braschi in merito trova il mio appoggio, al di là del fatto che ritengo un grave errore la mancata nomina di Brighi che quest’anno lascerà il campo dopo dieci anni in favore di elementi che non potranno avere né l’esperienza né le capacità del cesenate. Personalmente valuto Brighi tra i migliori 5/6 arbitri in attività. Evidentemente, al momento della scelta, hanno prevalso elementi di valutazione differenti…
Per quanto concerne Gervasoni e Russo non credo di svelare granchè affermando che il primo paga prestazioni troppo altalenanti. Il secondo, invece, è incappato in molte gare negative che, tutto sommato, hanno forse dimostrato che Collina ne ha sopravvalutato le capacità.

6 Rizzoli convocato al mondiale per club, Tagliavento e Rocchi designati per due importanti gare di Champions ed Europa League. Soltanto Orsato e Valeri sembrano inseguire bene...dopo di loro il vuoto. Pensi che ci sia bisogno di un rinnovo a livello internazionale?

Credo di aver risposto ampiamente precedentemente. In questo momento credo che la scelta di confermare tutto l’organico internazionale sia corretto.
E’ vero che, alle spalle dei ragazzi citati, c’è il vuoto ma non è certo casuale: gli internazionali che godono della fiducia incondizionata di Collina sono i medesimi che, con il viaggino al timone di comando della CAN, venivano utilizzati con più frequenza (caso a parte Damato che, con tutta probabilità, paga il fatto di essere stato promosso ad un’età che non consente grandi progetti futuri)

7 Chi sarà l'arbitro del futuro?

Se la scelta debbo farla in base all’organico attuale della CAN dico Valeri.
Se consideriamo anche la CAN B prevedo un grande futuro (prossimo) per Massa.
Se posso permettermi un’opinione “partigiana”, spero molto in Ostinelli.

8 Questa settimana sarà interamente dedicata allo scontro al vertice tra Milan e Juventus. Luca Marelli designerebbe per l'intera terna?

Se fossi il designatore della CAN credo che non avrei dubbi nel designare:
Tagliavento
Nicoletti – Romagnoli
Quarto: Orsato (dotato di un carattere adatto per contenere il “dinamismo” di Conte…)

3 commenti:

ste85 ha detto...

Interessante..
Vorrei solo fare una domanda o meglio chiedere un chiarimento.

Non ho ben capito se a fine stagione sono gli arbitri dismessi che si propongono per avere un ruolo alla CAN o i vertici fanno una selezione? Tutti possono avere dei ruoli?

Sull'ultima risposta data da Luca Marelli condivido in pieno la quaterna pronosticata. Unico dubbio mi viene su Nicoletti.

ste85 ha detto...

Interessante..
Vorrei solo fare una domanda o meglio chiedere un chiarimento.

Non ho ben capito se a fine stagione sono gli arbitri dismessi che si propongono per avere un ruolo alla CAN o i vertici fanno una selezione? Tutti possono avere dei ruoli?

Sull'ultima risposta data da Luca Marelli condivido in pieno la quaterna pronosticata. Unico dubbio mi viene su Nicoletti.

guido ha detto...

D’accordissimo con Marelli sull’assurdità della museruola agli arbitri, roba da censura papalina.
Comprendo la necessità di evitare uno show permanente di battibecchi, ma vivaddio magari una sezione all’interno del sito AIA dedicata a qualche chiarimento da parte degli arbitri aiuterebbe non poco e sarebbe anche un segno di trasparenza. Oltretutto scaverebbe il terreno sotto i piedi di tanti dirigenti, allenatori, pennivendoli vari che, su spinta di interessi di bottega, fanno gli incendiari di mestiere.
Per quanto riguarda la divisione CAN A-B sarei d’accordo nel ritenerla discutibile aggiungendo un elemento.
Ci sono molte partite di B che per rilevanza sportiva, ricaduta economica, dimensioni della città… valgono assai di più di tanti incontri diciamo di seconda fascia in serie A. Si potrebbero così meglio abituare a platee soprattutto mediatiche un maggior numero di direttori. Ma non è tanto la divisione, di per se stessa, ad essere elemento di criticità, quanto la tipologia degli incontri assegnati a far crescere professionalmente siano essi di A o di B.
Però resta sempre il fatto che personalità e talento sono doti in buona parte innate e solo parzialmente migliorabili con l’esercizio. Quindi, A o B che sia, testare la qualità del legno da subito, ma questa strategia può aver successo solo se si smantella l’assurdo meccanismo punitivo secondo il quale dopo una partita sbagliata scatta la sospensione. Surreale, cose che si vedono solo in questo settore fortunatamente.
Il vuoto "generazionale" è figlio anche di mancanza di coraggio o eccesso di prudenza se si preferisce.
Quanto agli arbitri del futuro d’accordo al 100% per quanto possa valere ogni azzardo su quel che verrà.